Sorpresa! Nel 2018 i pantaloni li porta la sposa. Una moda sempre più diffusa, specialmente nel nuovo anno, non solo per il rito civile o come "cambio d'abito", ma anche per la cerimonia, una alternativa comoda e sempre elegante, sia come tailleur chic e sensuale, sia come "spezzato" con top, giacca e pantalone o come moderna "bridal jumpsuit".

Una tendenza che piace sempre più alle future mogli, confermata anche dalla stilista di abiti da sposa Patrizia Concari. «Tra le combinazioni che prevedono i pantaloni ci sono numerosi completi spezzati – racconta la stilista –. La parte superiore varia dal pizzo ai crop top, dalle bluse ricamate alle più morbide canotte in seta, decisamente sexy».

«Trovo gli abiti da sposa con pantalone molto interessanti e femminili, comunque eleganti e portabili dalle donne mature ma anche da quelle più giovani e sbarazzine».

Dando un occhio alle passerelle e alle maison "bridal", troviamo modelli con tessuti lisci oppure con inserti in pizzo: «Una splendida alternativa per chi vuole sentirsi a proprio agio anche nel giorno più importante, senza rinunciare al fascino di una vera sposa».

Vedere arrivare la sposa in pantaloni non c'è dubbio che colga gli ospiti di sorpresa rispetto al più tradizionale longdress.

A chi consigliare questo genere? «Non ci sono limiti, se il modello è studiato su misura, valorizzando la silhouette della sposa – conclude la stilista Patrizia Concari –. Il pantalone è perfetto per la donna pratica, che non ama gli abiti abbondanti, lunghi e fascianti, per chi è abituata a indossare i pantaloni nella quotidianità ma anche per chi vuole semplicemente stupire staccandosi dai canoni classici».

Il tailleur è più formale, sempre elegante e adatto alle nozze civili e alle spose che cercano un outfit essenziale e di classe.

La tuta o jumspuit, invece, è una scelta più moderna e accattivante: elegantissima, con pantaloni a palazzo, lineare e pulita oppure con la particolarità di inserti in pizzo, scollature più profonde e sensuali e dei fiocchi applicati.

Lo spezzato è meno vincolante e si presta a essere reinterpretato e riutilizzato, poi, in altre occasioni.

Fonte immagini: Pinterest