Love Story. Roberta e Simone, innamorarsi ballando
SPOSI - Pubblicato il 14 Febbraio 2018

Quante pellicole cinematografiche raccontano di storie d'amore in cui Cupido colpisce attraverso la danza, grazie all'affascinante e romantico mondo del ballo? Film come Dirty Dancing, Shall We Dance, Footloose o La febbre del sabato sera raccontano di amori sbocciati in pista o prendendo lezioni di ballo, proprio come i protagonisti della nostra Love Story di San Valentino.
Roberta e Simone si sono conosciuti otto anni fa, alla loro prima lezione di ballo caraibico. Erano entrambi accompagnati: lei da suo padre e lui dalla zia. Due coppie insolite, ma siccome i loro accompagnatori si conoscevano già, i due si sono ben presto avvicinati per scambiarsi qualche parola e muovere i primi passi insieme. La scintilla però, racconta Roberta, «non è scoccata subito, bensì qualche anno più tardi, quando nessuno dei due se lo sarebbe aspettato».
Conoscendosi meglio attraverso il ballo e iniziando a frequentarsi di più, i due hanno preso a uscire insieme. Finché Roberta e Simone sono diventati una coppia nel ballo, passione comune divenuta poi lavoro, e anche nella vita. Così, dopo due anni di convivenza, è arrivata la fatidica proposta di matrimonio.
«Simone giocava in una squadra di calcio locale – ricorda Roberta – che nel 2015 ha vinto il campionato, passando alla categoria superiore. Alla fine dell'ultima partita di campionato, davanti a tutti, compagni di squadra, dirigenti, ragazzi della scuola calcio e genitori, si è inginocchiato in mezzo al campo e mi ha chiesto di sposarlo!»
Indescrivibile l'emozione di Roberta di fronte a quella proposta inaspettata. Era il giugno 2015. La risposta ovviamente fu "sì" e da quel momento scattò l'operazione "matrimonio".
«I wedding planner delle nostre nozze siamo stati noi – rivelano Simone e Roberta –. Ci siamo sposati due anni dopo, nel maggio 2017, quindi abbiamo avuto un discreto intervallo di tempo per poter organizzare l'evento. Abbiamo condiviso quasi tutto: la scelta dei fiori, del fotografo, del video operatore, del catering… esclusi i vestiti, naturalmente».
Il fai da te non è stato privo di imprevisti: «Ci siamo complicati la vita con la realizzazione delle partecipazioni, perché abbiamo voluto prepararle a mano (volevamo una cosa particolare e in giro non trovavamo nulla che ci piaceva), solo che abbiamo sbagliato le tempistiche e siamo andati un po' lunghi, ma alla fine ciò che conta è che ce l'abbiamo fatta. Non contenti, però, abbiamo ripetuto lo stesso errore anche con il tableau de mariage. E se non ci siamo lasciati allora non ci lasceremo più!».
"Sposa bagnata, sposa fortunata", recita il proverbio, e anche se la tradizione è benaugurante Roberta sperava che il temporale estivo con cui si era aperta la giornata del suo matrimonio se ne andasse presto, poiché la pioggia avrebbe annullato il suo arrivo in carrozza con tanto di cavalli bianchi. «Già la immaginavo come la peggiore giornata di sempre», ci confida Roberta.
Fortunatamente, dopo essersi sfogato un'oretta, il temporale ha lasciato spazio al sole e a una piacevolissima serata con un clima mite, perfetto per festeggiare.
«La parte più emozionante per entrambi – ricorda la coppia – è stato lo scambio delle fedi, quando dalla finestra posta sopra alla porta d'ingresso della chiesa è entrato un raggio di sole che si infilato tra di noi illuminando i nostri anelli, come a sottolineare la solennità di quel momento. Un brivido, un'emozione unica!».
Roberta e Simone oggi sono insegnanti in una scuola di ballo – quella che li ha fatti incontrare – quindi, il giorno dopo il matrimonio, hanno festeggiato una seconda volta con gli allievi: «Ci siamo rivestiti, con tanto di fiori, addobbi, buffet… in pratica, abbiamo organizzato due matrimoni! È stato molto bello, ma stressante… e per fortuna il giorno successivo siamo partiti per il viaggio di nozze».
Una delle cose più faticose, ammettono gli sposi, è stata la scelta del tema: «Ci ha mandato in crisi, avevamo mille idee ma ci sembravano banali o poco gestibili. Alla fine abbiamo trovato la soluzione perfetta: mettere noi al centro. Come colori abbiamo optato per i nostri preferiti, il blu e il bianco, e come fiore predominante la rosa, verniciata di blu, il fiore preferito di entrambi. Anche tutto il resto ruotava attorno a noi: le partecipazioni erano dei cerchi collegati fra di loro con un nastro blu con le nostre foto (tema ripreso anche nel tableau) e l'invito sul retro, il tutto posizionato all'interno di una scatola rotonda bianca con il tappo blu. Dobbiamo ringraziare anche le nostre mamme, che nel momento di crisi si sono prodigate per aiutarci a finire in tempo le partecipazioni. Ma la soddisfazione è che tutti ci hanno fatto i complimenti perché erano molto originali».
Al ricevimento, ogni tavolo aveva una fotografia degli sposi che ritraeva un momento della loro vita da fidanzati e per divertire gli ospiti si sono inventati pure il Quizzatavolo: «Ogni invitato riceveva un bigliettino con un indovinello e, risolvendolo, scopriva qual era il suo tavolo e imparava qualcosa di noi, come la nostra prima coreografia, il nome del nostro gatto o la destinazione dell'ultima vacanza».
Di quella bellissima giornata, conclude Roberta, «gli invitati ancora ricordano le partecipazioni originali e la cerimonia presieduta da don Cristian, l'animazione del gruppo "Cuori Stonati", con canti "ballati" fino alla canzone finale, suonata da tutti i presenti con piccoli strumenti a percussione. Poi la festa in un luogo accogliente e suggestivo, con l'animazione del dj che è riuscito a far ballare tutti, nonni, adulti e bambini».
Ai loro ospiti Roberta e Simone, che già vivevano insieme, hanno chiesto in regalo "la busta" o una quota della "lista viaggio" aperta in agenzia, così da lasciare tutti liberi di scegliere come far felici gli sposi.
Si ringrazia il fotografo Walter Borghetti.
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