Cosa fa un buon catering?
RICEVIMENTO - Pubblicato il 13 Febbraio 2018

Menu, organizzazione e cura del servizio fanno un buon catering. Alla scelta di come impostare il ricevimento di nozze gli sposi arrivano oggi sempre più preparati, scegliendo la location "con la pancia" e "con il cuore", in base alle emozioni suscitate dal luogo, oltre che in base al servizio e al prezzo proposti, per poi passare alla valutazione del menù. Ma per mangiare bene, e soddisfare la pancia degli ospiti, contano sia la qualità che la quantità delle portate, uniti alla rapidità ed efficienza del servizio affinché il ricevimento sia una piacevole festa e non costringa gli invitati ad annoiarsi seduti per lunghe, interminabili ore. Ne parliamo con Fabrizio del Boccon D'Oro, azienda da alta ristorazione e servizio catering del lago di Garda bresciano.
Gli sposi prima scelgono la location, poi il catering, ma per mangiare bene conta il secondo: cosa proponete?
Gli sposi tendenzialmente scelgono la location che regala loro le emozioni più belle, dopodiché la scelta del menù è fondamentale.
Il nostro menù è il risultato di anni di esperienza, ricercato e originale, ma non propone abbinamenti troppo fantasiosi e azzardati, così che gli sposi al momento della scelta dei piatti possano accontentare un numero elevato di ospiti. Inoltre è studiato in modo da riuscire, grazie a delle piccole modifiche, a soddisfare anche invitati con intolleranze e allergie, mantenendo i piatti simili al menù principale, scelto dagli sposi.
Cosa fa, secondo voi, un buon catering?
Le cose che contano maggiormente sono il menù, appunto, l'organizzazione dell'evento e la cura del servizio.
Qual è la prima richiesta che vi pongono i futuri sposi?
Le richieste degli sposi sono molteplici e variano a seconda della coppia, ma devo dire che arrivano già molto preparati in materia.
Le prime richieste sono legate alla quantità e alla qualità del cibo e agli allestimenti, uno su tutti le sedute e gli appoggi durante i buffet di antipasto e dolci. Altre richieste fondamentali riguardano gli orari del servizio e l'orario in cui deve essere spenta la musica.
Lo stile più apprezzato per la mise en place nei ricevimenti 2018?
Le tendenze degli allestimenti 2018 ci porteranno a uno stile meno formale e tradizionale, comunque molto ricercato. La nostra azienda si appoggia a dei collaboratori che si occupano proprio di questo e oggi, nei matrimoni, è molto richiesto il vintage con posateria in oro, tavoli e sedie in legno non ricoperti da tovaglie e vestine classiche.
Ricevete richieste di servizio informale, a buffet?
La richiesta di matrimoni informali non ci capita spesso, anche perché proponiamo un servizio comunque dinamico, con diversi preparati a vista, e che non prevede lunghe ore a tavola. Notiamo però molto interesse da parte degli sposi per il menù e per la ricercatezza delle materie prime, anche nelle soluzioni più informali.
Quindi, secondo la vostra esperienza, quali sono le tre cose che a tavola non possono e non devono assolutamente mancare?
Le tre cose che non possono assolutamente mancare a tavola sono la qualità del cibo e del vino, la presentazione curata e ricercata e la quantità.
Per noi è fondamentale anche il modo in cui viene servito il tutto: con un alto numero di camerieri che possa permettere velocità ed efficienza del servizio, per non prolungare troppo il ricevimento, e con un maître di sala competente per dare agli sposi tranquillità e fiducia, dall'inizio alla fine.
Grazie a Fabrizio di Boccon d'Oro per aver risposto alle nostre domande.
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